Come scegliere il percorso giusto in montagna

Alle volte può capitare di avere un’irrefrenabile voglia di andare in montagna, voglia di sfogare la propria passione esplorando nuovi posti e godendo appieno gli odori della natura. Ma come si fa a scegliere il percorso giusto? Il percorso su misura che possa permettere di vivere l’esperienza al meglio e senza pensieri?

Ognuno di noi ha delle caratteristiche differenti, c’è chi è più allenato e chi meno allenato, c’è chi va in montagna per fare una performance e chi vuole passeggiare assaporando ogni respiro di vento, c’è chi ama raggiungere picchi per vie ignote chi preferisce zone più blasonate. C’è anche chi vuole sapere tutto sul posto che sta andando ad esplorare e chi invece ama avventurarsi senza sapere nulla, beh, per questi ultimi forse questo articolo potrà sembrare poco utile ma sono sicuro che di spunti utili ce ne sono per tutti.

Quando si affronta un’escursione è bene essere consapevoli di cosa si va ad affrontare per capire se effettivamente il posto scelto è adeguato a soddisfare la nostra voglia di avventura. Non sempre il consiglio dell’amico è quello giusto, ricordate sempre che ogni persona vive le esperienze a modo suo, l’esperienza che un amico descrive come indimenticabile potrebbe risultare per noi uno strazio. Ma se non ci si può fidare di un amico esperto allora come fare a capire quale sia il percorso che si adatta a noi? È ora di dare una risposta a questa domanda.

I percorsi di montagna, che siano essi percorsi di trekking o percorsi alpinistici vengono classificati per tipologia e grado di difficoltà, non sempre nelle descrizioni o su internet è possibile avere tutte le informazioni necessarie, su Born To Trek invece si fa della classificazione e descrizione dei percorsi un caposaldo per permettere di capire in poche righe le caratteristiche del percorso che stiamo leggendo.

Ogni percorso è classificato per informazioni basilari. Queste devono essere sempre presenti nei percorsi pubblicati, la lunghezza è sicuramente un indicatore molto interessante, permette di capire il tempo che viene richiesto per percorrere un tracciato, un trucco che può tornare utile è quello di considerare per un’escursionista a piedi una velocità di passeggio di 4km/h, questa è sicuramente una velocità indicativa che varia a seconda del fondo e soprattutto dell’interesse dell’escursionista, su terreni ben battuti e passo svelto si può arrivare anche fino a 7km/h, viceversa su sentieri impervi può ridursi fino anche ad azzerarsi su vie alpinistiche dove la lunghezza è sicuramente un indicatore poco rilevante. Il dislivello è altresì importante, può fare decisamente la differenza affrontare un percorso lungo in piano piuttosto che un percorso più corto con elevato dislivello, la fatica che comporta affrontare un sentiero in salita e ancor di più in discesa è una componente da prendere in considerazione seriamente. La durata di un’escursione è un dato decisamente indicativo, il tempo di percorrenza indicato è solitamente parametrato ad un escursionista di medie capacità di montagna, non ci si basa mai sui tempi che potrebbe fare uno sky runner né quelli di una persona solita a bivaccare sul divano di casa, solitamente nei tempi di percorrenza sono esclusi anche i tempi di sosta prendendo in considerazione il solo tempo in movimento richiesto. Questo parametro va quindi preso in considerazione con le dovute attenzioni e, nel dubbio, è sempre bene prevedere che l’escursione termini con lauto anticipo rispetto il tramonto per evitare, in caso tempistiche più lunghe del previsto, di ritrovarsi a camminare al buio. Il grado di difficoltà è forse il parametro più rappresentativo dell’escursione e quello che viene basato su degli standard condivisi tali da rendere il parametro quanto meno soggettivo possibile. È importante sapere che i gradi di difficoltà variano, ovviamente, in base alla disciplina di montagna che si vuole approcciare, su Born To Trek è dedicata un’intera categoria sui gradi di difficoltà per dare a chi vive la montagna massima consapevolezza delle gradazioni. È anche importante sapere che il percorso può variare di difficoltà a seconda del fondo, ad esempio un canale invernale può risultare più o meno difficile se il manto nevoso è ghiacciato o squagliato piuttosto che uno sterrato terroso può risultare più o meno difficile se il fondo è secco piuttosto che fangoso. Anche in questo caso la difficoltà solitamente viene espressa secondo le caratteristiche medie del percorso quindi senza considerare situazioni limite le quali comunque sono spesso annotate per evitare spiacevoli inconvenienti.

A discrezione dell’autore, una descrizione può inoltre avere altri indicatori tra cui la data dell’ultima modifica, che può sembrare ad alcuni un’informazione superflua, in fondo la montagna sta lì, è sempre uguale giusto? Invece no, la montagna è viva e chi la frequenta lo sa bene, alcuni percorsi possono variare decisamente nel corso degli anni, un tracciato può essere modificato per mille motivi ed è quindi utile sapere a quando risale l’ultima percorrenza del percorso, su Born To Trek viene sempre indicata la data dell’ultima modifica ovvero l’ultima data nella quale qualcuno ha percorso il tracciato verificandone la coerenza con la realtà. La verifica da parte del lettore non deve fermarsi qui, può essere molto utile vedere tra i commenti se qualcuno di recente ha percorso il tracciato o fatto segnalazioni ed è buona attenzione dell’autore aggiornare la descrizione quanto prima per consentire una piena consapevolezza all’escursionista. Conoscere la fonte e l’autore che ha pubblicato un percorso può essere interessante per chi seguendo un percorso si sia trovato bene con la descrizione oppure per chi trova affinità con lo stile escursionistico di un particolare autore. Il tipo di percorso può essere una discriminante per chi preferisce un percorso ad anello piuttosto che un’andata e ritorno sullo stesso tracciato, è invece molto importante sapere se si sta affrontando una traversata e cioè un percorso che ha il punto di arrivo diverso dal punto di partenza, questo può fare una grande differenza da un punto di vista logistico. Ci sono infine parametri che sono tipici di alcune discipline, ad esempio la percentuale di sterrato è un indicatore utile per chi ama andare in montagna in mountain bike, piuttosto che la pendenza massima di un canale invernale.

Ora sapete quali sono i parametri per valutare un’escursione, se una descrizione è scarna o un’informazione vi sembra carente è sempre bene valutare di cambiare meta se non si riesce a recuperare l’informazione. Tuttavia, c’è un aspetto fondamentale che tutti devono sempre tenere a mente, la valutazione di un percorso, per quanto possa ricondursi ad indicatori oggettivi, è pur sempre figlia di un’esperienza soggettiva! Affidatevi sempre alle vostre esperienze prima ancora che a quelle di un amico più esperto, la montagna ti obbliga ad essere sincero con te stesso e con gli altri quindi ricordate bene, prima di capire quanto sia impegnativo un percorso dovete innanzitutto capire che tipo di esperienza volete vivere.