Via Brancadoro al Monte Prena

Via Brancadoro al Monte Prena

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Lunghezza: 13km
Dislivello Complessivo: 900mt, dislivello via 600mt
Durata: 6h
Grado di Difficoltà: EEA con passaggi fino al II+
Data Ultima Modifica: Aprile 2017
Punto di Partenza e Arrivo: SS17bis area di parcheggio nei pressi Fonte di Assergi e l’ovile di Monte Paradiso (1.560mt)
Tipo di Percorso: Anello
Percorribile in senso inverso: sconsigliato
Gruppo Montuoso: Gran Sasso d'Italia
Fonte/Autore: Fabio - Born To Trek

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Premessa: La via Brancadoro, cosi come la parallela via dei Laghetti, è una delle più belle vie di salita al Monte Prena che si snoda nel roccioso e frastagliato versante meridionale del monte risalendo dalla Piana di Campo Imperatore. Aperta nel 1971 da Alfonso e Alfredo Mucciante la via è dedicata a Adelelmo Brancadoro, capitano e decorato con la medaglia d’argento al valor militare, un alpino come Raffaele Cieri Pugliese, medico degli alpini, decorato con medaglia di bronzo al valore militare a cui è dedicato l'itinerario che corre a poca distanza verso il monte Infornace.

La via si tiene fuori da particolari zone di scolo delle acque piovane, in caso di improvviso mal tempo l'acqua confluisce per lo più nella vicina valle della via dei laghetti da evitare in queste circostanze. Un'idea della portata di fango che può generare il versante può esser data dalla quantità di pietrisco scaricato su Campo Imperatore da questa zona (il ghiaione de La Canala che si percorre per un breve tratto iniziale).

La via è abbastanza selettiva, per affrontarla è necessario un buon allenamento oltre che confidenza con ambienti rocciosi e passaggi di facile arrampicata. Lungo il percorso sono presenti un magnifico camino appoggiato, un passaggio su pancia esposta (presente uno spezzone di corda e uno spit dove assicurare meno esperti) e un passaggio breve su placchetta che arrivano fino al II grado (aggirabile nella parte finale con passaggetto più facile ma più esposto) posto poco prima del ricongiungimento con la via dei Laghetti. L'uso del caschetto è consigliato ed avere con sé un moschettone, un imbrago e uno spezzone di corda può esser utile per superare in sicurezza i passaggi critici soprattutto in presenza di persone poco esperte.

Giunti in vetta al Monte Prena la fatica viene ripagata, oltre che dalla bellezza della via di salita, anche dalla magnifica vista a 360° che spazia dal mare Adriatico al vicino Campo Imperatore, oltre che magnifiche vedute su tutto il gruppo del Gran Sasso e sulle limitrofe vette dell'Appennino.
La discesa per il Vado di Ferruccio ripercorre a ritroso la via normale di salita alla vetta percorrendo un primo tratto di sassosa discesa e poi comodi sentieri panoramici.

Come arrivare: per le indicazioni stradali al punto di partenza clicca qui
D’inverno fino a primavera inoltrata (metà aprile) la strada da Assergi è chiusa. È quindi preferibile salire dalla più tortuosa strada per Santo Stefano di Sessanio fino allo sbarramento di Campo Imperatore. Sempre meglio informarsi sull’apertura delle strade prima della partenza.

Dalla A24 si prende l’uscita per L’Aquila Est seguendo le indicazioni per Sulmona fino a prendere la SS17 che si segue fino al paese di Barisciano dove si svolta seguendo le indicazioni per Santo Stefano di Sessanio. Da Santo Stefano si sale verso Campo Imperatore fino al lago di Racollo con omonimo rifugio e successivamente al bivio di Campo Imperatore con la SS17bis dove si svolta a destra e dopo 1,5km sulla sinistra è presente un’area di parcheggio delimitata da massi da dove parte una sterrata che conduce ad un ovile posto sotto il monte Paradiso .
In alternativa sempre dalla A24 si prende l'uscita per Assergi per poi seguire le indicazioni per Fonte Cerreto prima e Campo Imperatore poi (SS17bis), una volta giunti alla piana si supera il bivio per l'albergo di Campo Imperatore e si prosegue dritti fino al bivio su citato e all’area parcheggio.

In alternativa (sconsigliato) si potrebbe anche parcheggiare alla Miniera di Bitume nei pressi dell’ex Bivacco Lubrano, dal bivio si prosegue vs Farindola/Castel del Monte, dopo circa 7 km (poco prima del Ristoro Mucciante) sulla sinistra si dirama una strada sterrata che porta in direzione delle montagne, la strada, in un primo breve tratto tranquilla, diventa un po' più dissestata . Si supera un bivio svoltando a sinistra andando verso la visibile miniera di Bitume, prima di questa sulla sinistra, in prossimità di un tornante, si parcheggia la macchina.
ATTENZIONE! La strada che porta alla miniera di bitume è aperta ma può esser preclusa al traffico dei veicoli per la salvaguardia della vipera dell'ursini, particolarmente preziosa e rara. Al riguardo meglio prendere precise informazioni contattando l'ente che gestisce il parco (http://www.gransassolagapark.it).
Parcheggiare alla miniera è sconsigliato, sia per il possibile divieto sia perché il tempo risparmiato di cammino viene in parte impiegato per raggiungere il luogo e per raggiungere l’attacco della Cieri attraverso il superamento della Sella Fornaca o la circumnavigazione del monte Veticoso.

Descrizione: Dall’area di parcheggio si prosegue lungo la strada sterrata evidente che percorre la Piana di Campo Imperatore raggiungendo la Fonte S.Lorenzo (secca) per poi aggirare il monte Paradiso costeggiando il lato destro (sinistra orografica) della pietraia de La Canala che si segue fino a giungere sotto le pareti dell’Infornace e del Prena dove si entra nel letto sabbioso de La Canala addentrandosi nel vallone . Si segue quest'ultimo fino ad una casetta idrica con due alberelli , oltre questa è presente un’altra costruzione vicino alla quale è indicato l'inizio della via Cieri (1.800mt) . Si supera l’attacco della Cieri risalendo per pochi metri verso la sella del monte Veticoso, si supera l’attacco della via dei Laghetti (1.850mt) e si prosegue in salita fino a raggiungere la sella che divide il Monte Veticoso con le pareti rocciose del Prena seguendo tracce di sentiero (1870mt). Dalla sella si segue la cresta dove, con targa, è indicato l’attacco per la via Brancadoro.

La via Brancadoro inizialmente alterna facili salti di roccia a salite ghiaiose . Facendo attenzione a seguire i segnali gialli sbiaditi e omini di pietra si giunge ad un ripido, incassato, suggestivo canale molto bello con passaggi di II grado . Usciti dal canale ci si porta in cresta dove, dopo una sella, è presente un ulteriore breve passaggio (II grado) su pancia esposta con pochi appigli sotto un tettino sporgente, sono presenti spezzoni di corda e, oltre il passaggio, uno ancoraggio per fissare una corda per eventualmente assicurazione . Vista l’esposizione, in presenza di escursionisti poco esperti, è bene avere con sé un imbrago, un moschettone e uno spezzone di corda per superare il passaggio in sicurezza.
Superato il passaggio si prosegue sul filo di cresta, si percorrono dei Sali scendi rocciosi fino ad una placchetta con tratto finale di II+ grado aggirabile a destra per passaggio più facile ma più esposto . Magnifico da questo punto il panorama sul vicino Monte Camicia .

Da questo punto le difficoltà tecniche sono finite; dopo la placca ci si ricongiunge con la Via dei Laghetti (che risale da sinistra), si prosegue verso nord seguendo la cresta che supera le ultime zone ghiaiose e rocciose fino a raggiungere la cresta e infine la vetta del Monte Prena (2.561mt) .

Per la discesa si prosegue verso est per un breve tratto di cresta in direzione est per poi scendere a sx verso nord per evidente ghiaione seguendo i segnali gialli rossi (sentiero 7A) . Giunti sui pratoni si percorre il sentiero che riscendere il roccioso versante settentrionale del Prena in direzione est fino al Vado di Ferruccio (2.233mt) . Dal vado si lascia la cresta svoltando decisamente verso sud in direzione di Campo Imperatore, si segue sempre l'evidente sentiero che in prossimità della fine dell'escursione presenta un piccolo, breve tratto ghiaioso superato il quale si giunge agevolmente fino alla strada sterrata per la miniera di Bitume.

Dalla miniera di Bitume si lascia la strada sterrata addentrandosi su Campo Imperatore per sentiero che aggira pianeggiante il versante meridionale del monte Veticoso ricongiungendosi al sentiero di andata nei pressi dell’imbocco de La Canala. Da qui per sentiero noto si torna al punto di partenza.