Monte Vettore da Forca di Presta

Monte Vettore da Forca di Presta

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Lunghezza: 10km
Dislivello Complessivo: 950mt
Durata: 4h
Grado di Difficoltà: E
Data Ultima Modifica: Luglio 2020
Punto di Partenza e Arrivo: Rifugio degli Alpini - Forca di Presta (1.560mt)
Tipo di Percorso: Andata e Ritorno
Gruppo Montuoso: Monti Sibillini
Fonte/Autore: Fabio - Born To Trek

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Premessa: il percorso che conduce al monte Vettore da Forca di Presta è il tragitto più frequentato per salire alla cima più alta dei Sibillini e forse il più frequentato dell’intero gruppo. Sebbene il dislivello sia significativo, quasi 1.000mt, la salita risulta piacevole con pendenza costante.
Oltre alla vetta del Vettore, per chi ha un po’ più di gamba e volontà, c’è la possibilità di raggiungere il Lago di Pilato. Questo è il lago più alto degli appennini (1.940mt) ma la caratteristica che lo rende ancor più famoso e importante è la presenza del Chirocefalo del Marchesoni, un invertebrato unico al mondo che vive solo in questo lago endemico e che all’imbrunire, grazie al suo colore, tinteggia le acque del lago di un magnifico colore rosa. Va sottolineato che il lago di Pilato non ha affluenti bensì si alimenta solo dallo scioglimento delle nevi delle zone limitrofe; l’incremento di afflusso turistico del XX secolo ha messo a rischio la sopravvivenza del Chirocefalo la cui esistenza oggi è minacciata anche dall’innalzamento delle temperature che nelle estati più aride tende a prosciugare il lago. A salvaguardia dell’invertebrato è presente ai bordi del lago un presidio della Protezione Civile che ricorda agli escursionisti l’importanza di rispettare questo importante habitat.
Ulteriore nota di bellezza della zona, una delle tante, è la Piana di Castelluccio che, per chi non lo sapesse è famosa per 3 cose, il bosco di conifere a forma d’Italia formato per la Festa della Montagna del 1961 per volontà del ministro dell’agricoltura Mariano Rumor, le buonissime Lenticchie note e degustate in tutto il mondo e la bellissima fioritura che ogni anno nel periodo tardo primaverile attira in queste zone migliaia di turisti e fotografi. Valutate di passare la notte in queste zone, sia per aiutare l’economia a ripartire dopo il sisma del 2016 sia per godervi i deliziosi prodotti culinari della zona per poi fermarvi lungo la piana la sera ad ammirare un cielo stellato che più luminoso non avrete mai visto in vita vostra.
ATTENZIONE: a seguito degli eventi sismici che hanno colpito il centro Italia e la valle del Tronto nell'estate/autunno 2016 alcuni percorsi della zona sono sottoposti a restrizioni dalle autorità locali, inoltre i famosi e meravigliosi paesi della zona sono stati distrutti o rovinati, non abbandoniamo la zona continuandola a frequentarla e prima di partire assicuriamoci sulle condizioni del tracciato. Al riguardo è possibile visualizzare una mappa online dal sito dell'ente parco che viene periodicamente aggiornata al seguente link:
http://www.sibillini.net/il_parco/gps/mappaSisma.jpg?v=1.0

Come arrivare: per le indicazioni stradali al punto di partenza clicca qui
Dal versante Adriatico si giunge ad Ascoli Piceno prendendo SS4 Via Salaria che conduce nel cuore della valle del fiume Tronto, superato il paese di Trisungo, prima di Arquata del Tronto, si prende la strada in salita in direzione di Castelluccio di Norcia, appena si giunge a vedere la piana di Castelluccio ma poco prima di questa è presente Forca di Presta e il Rifugio degli Alpini.
Dal versante Tirrenico si può giungere o dall’altro lato della Salaria ovvero prendendo dalla A1 l’uscita Fiano Romano e seguendo Via Salaria per ca. 120km superando le città di Rieti, Antrodoco, Amatrice, Accumoli fino a giungere ad Arquata del Tronto e da qui salire verso Castelluccio, oppure venendo da Nord prendendo dalla A1 l’uscita Orte e seguendo la Val Nerina superando i paesi di Terni, Spoleto, Cerreto, Norcia per arrivare a Castelluccio dal quale attraversare la piana per risalire a Forca di Presta

Descrizione: Dal rifugio degli Alpini si riprende la strada percorsa con la macchina fino a raggiungere nuovamente la Statale che, facendo attenzione alle macchine, si attraversa prendendo il sentiero 101 ben evidente e ben segnato. Il sentiero non presenta particolari difficoltà di orientamento, per lo più dritto risale il crinale del monte Vettoretto lasciando spazio a magnifici panorami sulla sottostante Piana di Castelluccio a sinistra e la valle del fiume Tronto a destra. Si risale per 500mt fino a raggiungere il monte Vettoretto (2.052mt), da qui si prosegue con pendenze sempre costanti fino a raggiungere il rifugio CAI Tito Zilioli (2.240mt, ca. 1h di cammino). La vista si apre sulla valle del lago di Pilato e le pareti del Pizzo del Diavolo che lo sovrastano, in questo punto è anche presente la deviazione per il sentiero che ripido riscende 300mt di dislivello fino al Lago di Pilato. Vicino al rifugio, sul versante meridionale, è presente anche la Fonte delle Ciaule.
Per proseguire verso la vetta del Vettore, dal rifugio Zilioli, si supera Forca delle Ciaule e si prosegue lungo la cresta in direzione Nord-Est in salita costante seppur più sassosa di quella percorsa fino a questo momento. Dopo alcuni tornanti e altri 200mt di dislivello si giunge in cima al monte Vettore (2.476mt).
Per il ritorno si segue a ritroso il percorso d’andata valutando in base alle proprie volontà e condizioni fisiche la deviazione per il lago di Pilato.