Via dei Laghetti al Monte Prena

Via dei Laghetti al Monte Prena

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Lunghezza: 13km
Dislivello Complessivo: 900mt (dislivello via 600mt)
Durata: 6h
Grado di Difficoltà: EEA
Data Ultima Modifica: Aprile 2017
Punto di Partenza e Arrivo: SS17bis area di parcheggio nei pressi Fonte di Assergi e l’ovile di Monte Paradiso (1.560mt)
Tipo di Percorso: Anello
Percorribile in senso inverso: sconsigliato
Fonte/Autore: Fabio - Born To Trek

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Premessa: La via dei laghetti è una delle più belle vie di salita al Monte Prena e forse una delle più belle vie semi alpinistiche dell’intero Appennino centrale grazie ai magnifici laghetti presenti lungo il percorso alimentati dall'acqua di fusione dei nevai, caratteristica magnifica al punto da dare il nome all’intera via. La caratterizzante bellezza della via è allo stesso tempo il suo più grande pericolo, di fatto la via si snoda lungo una forra che, in caso di mal tempo, si riempie rapidamente d'acqua e fango che scende a valle. Un'idea della portata della forra può esser data dalla quantità di pietrisco scaricato su Campo Imperatore da questa zona (il ghiaione de La Canala). La via è dunque pericolosissima con il maltempo e si trasforma in pochi secondi da magnifica via a trappola mortale, è importante valutare bene le condizioni meteorologiche prima di affrontare la scalata.

La via è abbastanza selettiva, per affrontarla è necessario un ottimo allenamento oltre che confidenza con ambienti rocciosi e un minimo di preparazione nelle tecniche di arrampicata, lungo l’ascesa sono presenti passaggi impegnativi fino al III grado che lungo la forra non sono mai particolarmente esposti mentre una paretina posta oltre il ricongiungimento con la vicina Brancadoro presenta un salto roccioso molto aereo nel quale è possibile assicurare le persone meno sicure. Sia per il passaggio fuori la forra sia per alcuni passaggi cruciali può essere utile avere con sé uno spezzone di corda. In ogni caso invece è fondamentale avere il caschetto.

Giunti in vetta al Monte Prena la fatica viene ripagata, oltre che dalla bellezza della via di salita, anche dalla magnifica vista a 360° che spazia dal mare Adriatico al vicino Campo Imperatore, oltre che magnifiche vedute su tutto il gruppo del Gran Sasso e sulle limitrofe vette dell'Appennino.

Come arrivare: Per le indicazioni stradali al punto di partenza clicca qui
D’inverno fino a primavera inoltrata (metà aprile) la strada da Assergi è chiusa. È quindi preferibile salire dalla più tortuosa strada per Santo Stefano di Sessanio fino allo sbarramento di Campo Imperatore. Sempre meglio informarsi sull’apertura delle strade prima della partenza.

Dalla A24 si prende l’uscita per L’Aquila Est seguendo le indicazioni per Sulmona fino a prendere la SS17 che si segue fino al paese di Barisciano dove si svolta seguendo le indicazioni per Santo Stefano di Sessanio. Da Santo Stefano si sale verso Campo Imperatore fino al lago di Racollo con omonimo rifugio e successivamente al bivio di Campo Imperatore con la SS17bis dove si svolta a destra e dopo 1,5km sulla sinistra è presente un’area di parcheggio delimitata da massi da dove parte una sterrata che conduce ad un ovile posto sotto il monte Paradiso.
In alternativa sempre dalla A24 si prende l'uscita per Assergi per poi seguire le indicazioni per Fonte Cerreto prima e Campo Imperatore poi (SS17bis), una volta giunti alla piana si supera il bivio per l'albergo di Campo Imperatore e si prosegue dritti fino al bivio su citato e all’area parcheggio.

In alternativa (sconsigliato) si potrebbe anche parcheggiare alla Miniera di Bitume nei pressi dell’ex Bivacco Lubrano, dal bivio si prosegue vs Farindola/Castel del Monte, dopo circa 7 km (poco prima del Ristoro Mucciante) sulla sinistra si dirama una strada sterrata che porta in direzione delle montagne, la strada, in un primo breve tratto tranquilla, diventa un po' più dissestata. Si supera un bivio svoltando a sinistra andando verso la visibile miniera di Bitume, prima di questa sulla sinistra, in prossimità di un tornante, si parcheggia la macchina.
ATTENZIONE! La strada che porta alla miniera di bitume è aperta ma può esser preclusa al traffico dei veicoli per la salvaguardia della vipera dell'ursini, particolarmente preziosa e rara. Al riguardo meglio prendere precise informazioni contattando l'ente che gestisce il parco (http://www.gransassolagapark.it/).
Parcheggiare alla miniera è sconsigliato, sia per il possibile divieto sia perché il tempo risparmiato di cammino viene in parte impiegato per raggiungere il luogo e per raggiungere l’attacco della Cieri attraverso il superamento della Sella Fornaca o la circumnavigazione del monte Veticoso.

Descrizione: Dall’area di parcheggio si prosegue lungo la strada sterrata evidente che percorre la Piana di Campo Imperatore raggiungendo la Fonte S.Lorenzo (secca) per poi aggirare il monte Paradiso costeggiando il lato destro (sinistra orografica) della pietraia de La Canala che si segue fino a giungere sotto le pareti dell’Infornace e del Prena dove si entra nel letto sabbioso de La Canala addentrandosi nel vallone. Si segue quest'ultimo fino ad una casetta idrica con due alberelli, oltre questa è presente un’altra costruzione vicino alla quale è indicato l'inizio della via Cieri (1.800mt). Si supera l’attacco della Cieri risalendo per pochi metri verso la sella del monte Veticoso senza raggiungerla in quanto sulla sinistra, ancora dentro il canalone, sono presenti le indicazioni per l’attacco della via dei Laghetti (1.850mt).

Sin da subito si intravedono le prime pozze d'acqua, ci si addentra nel vallone roccioso e dopo qualche piccolo salto di roccia si giunge ad un primo tratto impegnativo dove si deve superare una paretina (passaggio di II grado) per arrivare in una zona più ampia della valle. Si prosegue seguendo i segnali e si comincia ad ammirare una serie di laghetti che accompagnano all'inizio del tratto più lungo, stretto e impegnativo della via. Da questo momento ci si addentra decisamente nella forra superando tratti di II e III grado, su uno di questi, corto ma impegnativo , sono presenti degli occhielli dove far passare degli strumenti di sicurezza o anche dei pioli per una più semplice progressione. Si prosegue sempre con passaggi non semplicissimi , si percorre uno stretto pertugio tra le rocce e dopo aver risalito un facile camino si esce in una zona panoramica dove la via sembra semplificarsi definitivamente. In realtà il sentiero si alterna tra zone ampie a tratti di facili arrampicate fino a giungere sulla cresta meridionale del Monte Prena dove la via dei Laghetti si ricongiunge don la via Brancadoro (2.350mt ca.), magnifico da questo punto il panorama sul vicino Monte Camicia . A questo punto le difficoltà tecniche sono finite, si prosegue verso nord (seguendo la cresta verso sinistra) percorrendo il sentiero per ghiaie fino a raggiungere la vetta del Monte Prena (2.561mt).

Per la discesa si prosegue verso est per un breve tratto di cresta in direzione est per poi scendere a sx verso nord per evidente ghiaione seguendo i segnali gialli rossi (sentiero 7A) . Giunti sui pratoni si percorre il sentiero che riscendere il roccioso versante settentrionale del Prena in direzione est fino al Vado di Ferruccio (2.233mt). Dal vado si lascia la cresta svoltando decisamente verso sud in direzione di Campo Imperatore, si segue sempre l'evidente sentiero che in prossimità della fine dell'escursione presenta un piccolo, breve tratto ghiaioso superato il quale si giunge agevolmente fino alla strada sterrata per la miniera di Bitume.

Dalla miniera di Bitume si lascia la strada sterrata addentrandosi su Campo Imperatore per sentiero che aggira pianeggiante il versante meridionale del monte Veticoso ricongiungendosi al sentiero di andata nei pressi dell’imbocco de La Canala. Da qui per sentiero noto si torna al punto di partenza.